Questo mese ho avuto il piacere di intervistare Yekaterina Ivankova, designer molto originale e assolutamente in linea con i nostri principi etici, sostenibili e di cura per l’ambiente. Ci siamo conosciute circa un anno fa e da allora ho sempre saputo che prima o poi ci saremmo organizzate per un’intervista. Il momento è arrivato. Non mi dilungo oltre, eccola qui, tutta per voi!
Yekaterina, ci racconti qualcosa sul tuo background e sul tuo percorso professionale?
Nel 2013 mi sono laureata presso il Polimoda di Firenze in Fashion design. In seguito ho partecipato ad alcuni concorsi internazionali ottenendo dei risultati importanti.
Sono stata vincitrice di “Exzersiz” per il Russian Fashion Award nella sezione “Designer emergenti” e finalista del “Taiwan Fashion Award” e di nuovo finalista in “Re-mix” concorso Vogue Talents.
Nel 2017 ho fondato il mio brand, Yekaterina Ivankova che consiste principalmente nella rielaborazione di abiti vintage.
Se dovessi scegliere un solo aggettivo per descriverti, quale sarebbe?
Creativa
Come è nato il tuo brand?
Ho sempre avuto una forte passione per il Vintage e ho iniziato a fare upcycling di alcuni capi per me stessa. Quando li indossavo, notavo che le persone ne rimanevano affascinate e alcune mi dimostravano un interesse esplicito …così ho trasformato la mia passione nel mio brand!
Qual è la fonte di ispirazione per le tue creazioni?
Assolutamente gli abiti vintage e tutto l’immaginario che il vintage mi evoca.
Come stai vivendo questo periodo di isolamento e come passi le tue giornate?
Fortunatamente non ho mai smesso di lavorare, avevo alcune idee in testa da tempo e ho colto l’occasione per approfondirle e metterle in pratica.Inoltre, data l’emergenza sanitaria che si è creata, ho messo la mia passione in un progetto che potesse aiutare le persone in Italia e ho cominciato una produzione di mascherine.
L’ondata che ci ha travolto dovrebbe farci molto riflettere, dovremmo comprendere finalmente che è ora di cambiare il nostro stile di vita. Penso che il virus della terra, in un certo senso, siamo noi. La terra si sta semplicemente difendendo e ogni 100 anni ci lancia il suo monito: nel 1720 c’è stata la peste, nel 1820 il colera, nel 1920 l’ influenza spagnola e ora, nel 2020 quel che stiamo vivendo.
La moda, se non prodotta sostenibilmente, ossia la stragrande maggioranza delle volte, inquina moltissimo. Personalmente, mi batto ogni giorno per fare moda sostenibile e metto tutte le mie energie e tutta me stessa nei capi che trasformo e, credimi, fare moda sostenibile creando bei capi è possibile, basta volerlo!
Mi dici tre dei tuoi core values?
Remodel, Reuse, Sustainability
Raccontami qualcosa sulla tua città natale
Sono di origine Kazaka , precisamente di Petropavlovsk una cittadina di 250.000 abitanti del sud della Siberia e come puoi immaginare, tanto freddo e neve per circa 8 mesi all’anno con una temperatura media di – 20°…
Cosa fai quotidianamente per preservare il nostro pianeta?
La mia idea di moda sostenibile, non si limita alla produzione dei capi ma è uno stile di vita. #fashionforplanet
Dove avviene la produzione dei tuoi capi?
La produzione avviene esclusivamente in Italia, per l’esattezza in provincia di Modena dove sto ampliando il mio laboratorio, Lab, con l’aiuto di un collaboratore che si occupa della parte commerciale. Lo scopo è di avere tutta la produzione sott’occhio, dal momento che si tratta di capi unici. Inoltre ho intenzione di assumere donne in difficoltà, per dare loro una reale opportunità di lavoro e una possibilità di futuro.
Mi racconti i vari passaggi?
Il processo di produzione parte dalla ricerca e dall’individuazione dei capi vintage o di stock industriali. Una volta giunti in Lab, in base alla mia visione di collezione, decido come verranno trasformati. A quel punto, una parte di lavoro la faccio io e il resto, su mie indicazioni molto precise e rigorose, viene affidato a fidatissime sarte esterne.
Dove possiamo comprare i tuoi vestiti? e le mascherine?
Fra poco saremo on-line con il nostro shop, ma per il momento ecco alcuni negozi dove trovare i nostri capi : TASSABIT (Como), BLONDI (Finale Ligure), VOGUE Abbigliamento (Modena), BIENVIENU (Parigi), NERIE STORE (Nizza), BOYDYSH (Philadelphia), CAST (Tokio), LONDEFREY (Monaco), BABY BELUGA (Anversa), LUCAS (Amsterdam).
Per le mascherine basta scriverci sulla nostra pagina ufficiale di Instagram, in direct, e verrà dato il totale supporto per l’acquisto.
Ci racconti qualcosa sulle mascherine…
Come ho detto prima, è partito tutto dal senso del dovere verso tutti noi. Ho assacondato un istinto. Poco dopo essere tornata da Première Class di Parigi, ho cominciato a trasformare qualsiasi capo che avevo in magazzino in mascherine, con l’aggiunta di pelle d’uovo fra gli strati di cotone per aumentarne il filtraggio.
Tutte le nostre mascherine provengono da un processo di upcycling al 100 % con una particolare cura verso il design e i colori …..visto che le facciamo, perché non farle anche belle e un po’ fashion?
Ora, visto (purtroppo) gli sviluppi del virus, saremo obbligati a portare avanti a lungo questo proogetto. Per l’estate stiamo già facendo modelli in seta, in modo da renderle molto più fresche, leggere e traspiranti.
Qual è il tuo più grande pregio e il tuo difetto?
Pregio: gran lavoratrice; difetto: sono troppo accomodante.
Qual è la tua canzone preferita?
Paradise, dei Coldplay
Dimmi il nome di una fashion stylist che ammiri con cui ti piacerebbe lavorare e perchè
Viviana Volpicella perché mi piace il suo gusto nelle scelte e il suo modo di lavorare.
Grazie!